“Il poeta è una persona che non è venuta per tutti, ma per svegliare le coscienze degli addormentati. Chi è sveglio, mi comprende. Chi è perso non mi capirà mai, mentre chi è addormentato può ancora prendere la consapevolezza giusta per cambiare strada”. È questa l’idea di poesia raccontata da Domenico Ruggiero, un tranese nato nel ’50 e chiamato alla “vocazione” poetica.
Ha vissuto l’intera giovinezza nella perla dell’Adriatico, diplomandosi presso il Liceo classico De Sanctis e conseguendo la laurea nella facoltà d’ingegneria presso l’Università degli Studi di Bari. Dopo una lunga permanenza a Pordenone vissuta a partire dai trent’anni, il poeta riesce a superare alcune avversità della vita prima di trasferirsi nuovamente in terra pugliese tra Bisceglie e Trani.
Il poeta Domenico Ruggiero © Vincenzo Avveniente
Tra gli aneddoti della sua arte c’è la sua ispirazione. Il poeta sostiene che essa prenda forma a partire dal primo verso, definito da lui stesso come “la pietruzza che cade nell’acqua della mente e fa nascere i vari cerchi che si allargano fino a creare la poesia”. Per Ruggiero la vita è un urto continuo ed “Il poeta, quando ne riceve uno, ha il compito di portarlo agli altri”. Una volta Facebook gli ha chiesto di cosa fosse orgoglioso ed egli ha risposto: “Di essere poeta”.
Scrive poesie mirate ai soprusi della gente, alle disobbedienze del creato, alle brutture del mondo, e desidera allargare i suoi scritti ad ogni tematica che lo coivolga. Appassionato lettore della Bibbia e amante della filosofia, racconta con alcuni testi anche la sua idea di “esistenzialista credente”, com’egli stesso si definisce, in antologie edite da Limina Mentis. Tra i primi libri prodotti invece ci sono alcuni libri "tecnici" incentrati sui suoi studi.
Molte case editrici hanno creduto in lui, garantendogli esenzioni dalle spese di produzione e investendo nelle sue parole. Le centinaia di pubblicazioni ed i numerosi riconoscimenti acquisiti tra concorsi e notevoli menzioni sono la conferma del talento poetico di Ruggiero. Terminata la carriera da ingegnere ed insegnante, il poeta ha avuto la possibilità di far fiorire la propria arte a partire dal ’98, quella stessa arte che non gli avrebbe mai consentito una pensione e che custodiva in lui fin dalla giovinezza.
A dicembre del 2017 lo scrittore tranese è stato incluso all’interno dell’Enciclopedia dei Poeti Contemporanei Italiani, edita da Aletti, mentre a maggio di quest’anno è stato inserito dalla casa editrice Ibiskos nel libro “Racconti per l’Europa”, una raccolta dei migliori scrittori del continente con critiche e riflessioni inerenti al pensiero dei “personaggi” poetici. Tra gli altri riconoscimenti, a marzo ha vinto il secondo premio a Caserta per “La voce dei poeti”, mentre nello scorso settembre ha ricevuto il “Premio alla Cultura” dell’Associazione Culturale “VerbumlandiArt” dalle mani del Presidente Onorario di giuria, nonché candidato al Premio Nobel per la Pace, Prof. Hafez Haidar. I suoi testi, ritmici e melodici, sono diventati anche musica e la voce di Giovanni Rosina interpreta le parole del poeta Ruggiero nella canzone “Ci penso e non ci penso”, disponibile su Spotify.
Nel paese, l’Italia, considerato come “ultimo al mondo per la lettura”, Ruggiero cerca di ricordare il fondamentale valore della carta e della penna, rimarcando a grandi linee l’importanza dell’inventiva della mente. Amante della vita, il poeta tranese strizza l’occhio agli “addormentati”, suggerendo: “Dove non c’è sofferenza, non c’è vita”.