ma solo bellezza dal sapore infinito
come Venere di Milo insegna
ed il tuo ricordo rimarrà perenne
per illustrare alle generazioni future
la tua immagine solare.

DISCUSSIONE DI COSIMO DIMASI:



Ciao Domenico Ruggiero. 
E' un momento delicato per parlare di bellezza,( Vedi i fatti che costantemente accadono nel mondo). Tu, proponi uno stimolo. E lo fai con una donna meravigliosa. Quell'inizio, ovviamente personale, mi fa trapelare che il resto da te descritto non coincide con quella bellezza interiore che spesso gli occhi portano alla luce. Gli occhi, che spesso ma non sempre sono sinceri, sono l'apertura a quel mondo interiore dove tutto giunge e da dove non tutto traspare. Solo chiavi speciali possono essere capaci di aprire e guardare ma, spesso non sono capaci di chiudere in bellezza. Torniamo alla "bellezza" di Anna Magnani. Nessuno ha il coraggio di dire che Anna non sia stata una bella donna, ma in termini visibili. Tu parli di occhi " Tristi". Gli occhi a volte dovrebbero stare chiusi per non far vedere ciò che a volte siamo. Madre Natura dice che gli occhi servono per vedere, ma non solo. La bellezza di questa donna, Anna Magnani, è unica per chi l'ha vissuta, non assoluta perché in quegli occhi , come tu dici, tristi, Anna vuol trasmettere che dentro di sé non tutto è veramente bello. A questo punto mi chiedo perché non tutto è bello? Tenterei di dare una risposta. Forse perché è una persona, fondamentalmente semplice e non vuole che con la sua bellezza altre donne possano soffrire? oppure sa che quella bellezza esteriore, fisica, non coincide totalmente con quella interiore? Siamo noi capaci senza una chiave speciale leggere dentro questa donna, tra l'altro grande nel mondo, come veramente bellezza interiore e bellezza esteriore coincidono. Anna credo sia, da quanto so per le sue dirette interviste, una donna che nel tempo ha maturato quella bellezza esteriore che ha affascinato il mondo, ma non credo si sia chiesta se lo fosse veramente, dato che nei suoi occhi ( tristi) appaiono segmenti di sofferenza che spesso vanno a disturbare la gioia, il piacere, la felicità e in una parola la serenità, in conclusione la vera bellezza che non è solo fisica. Carissimo Domenico mi sono permesso di inserirmi e di apportare il mio contributo alla tua richiesta fatta a Fabio Squeo. Mi Auguro gradimento.




INTERVENTO DI DOMENICO RUGGIERO:

VEDI, CARO COSIMO, NON MI VOGLIO MACCHIARE........MA SE L'UOMO TENDE ALLA BELLEZZA, FORSE C'E' LA POSSIBILITA' CHE QUESTO PIANETA....SI SALVI.......CHI PUO'..........


CRITICA DI FABIO SQUEO:


Tornare alla bellezza significa esserCi passati. Caro Dimasi, non so se Lei ci è passato per davvero. Ciò che prevale nella dimora esistentiva della bellezza è il suo senso pieno, fatto di rughe, increspature, tensioni, tristezze, vertigini e angosce. Il mondo della bellezza non sempre è coincidente con il mero pudico, raffinato e stabile. La bellezza è senza porte, ma ne conserva comunque le chiavi. Ciò che gli occhi trasmettono è il disincanto della bellezza, un teatro senza sipario. Gli occhi rivolgendosi al mondo non trattengono nulla del mondo interiore. Anzi: lo raccontano e, probabilmente, lo raccontano meglio rispetto alla stessa vita dell’autore e del narratore. Qualsiasi immagini, qualsiasi sfondo interiore non del tutto manifesto e ben compreso, è una vita che emerge e viene raccontata: non abbiamo bisogno né di critici altisonanti, né di professori esaustivi. Abbiamo tutto ciò che ci occorre: la bellezza ! La bellezza è la vita che torna, ti fa tornare all’origine dei tuoi nei. Si fa “Sangue” come dice Domenico. Ecco che la bellezza di una donna, nel caso della Magnani, inscena una nudità variopinta in tutta la sua ambiguità. Qui c’è la forza, qui insiste la dinamicità del verso di Domenico, “in quella bellezza dal sapore infinito”.

1-2-2017
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24-3-2017















 

DOMENICO RUGGIERO

HA CONSEGUITO DALLA GIURIA

IL PREMIO SPECIALE

menzione d'onore,
premiazione 22-4-2017