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LA SAPIENZA DEI PAPI. ANCORA SOPRA IL GESTO RIVOLUZIONARIO DI BENEDETTO XVI (20-4-2013) |
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LA SAPIENZA DEI PAPI ANCORA SOPRA IL GESTO RIVOLUZIONARIO DI BENEDETTO XVI
Come già espresso nel numero precedente di Lunigiana Dan-tesca, vi sono elementi che in-ducono a pensare che ogni atto del passaggio da Benedetto XVI a Papa Francesco sia stato studiato e previsto in ogni dettaglio ormai da lungo tempo. Ne discendono alcune nuove interessanti considerazioni.
La forza di Due Papi
L‟esorcismo della Profezia di Malachia e del Papa Nero – at-tuata con la reggenza “oscura” (nel senso della Luna Nuova del calendario) del Gran Ciambel-lano Cardinal Bertone, impone comunque il rischio di una sua mancata comprensione da parte delle forze avverse (ciò che la Chiesa indica come “l'azione del Demonio”).
Per questo ravvisiamo innanzi-tutto un elemento che la dice molto lunga sulla delicatezza del momento storico: per annullare gli effetti catastrofici dell‟even-
tuale uccisione di un Papa, auspi-cata da certe visioni apocalittiche di inizio millennio cullate in seno a perfide culture di chiara opposi-zione alla Fratellanza Universale, ecco la soluzione straordinaria dell‟averne due: un Papa Emerito è un papa a tutti gli effetti. Non certo a caso Benedetto XVI e Francesco si sono fatti ritrarre a pregare ed a parlare assieme: accadrà molte altre volte ancora.
La I Rivoluzione di Benedetto XVI
L‟11 settembre non è l‟anniver-sario del crollo delle Torri Ge-melle: quella è questione ameri-cana. In Europa l'11 settembre è solo quello del 1683, anno della disfatta dell‟ultimo califfo che osò tentare la conquista dell‟Eu-ropa. E Ratzinger, dopo l'11 settembre del 2011, parlò al mondo. Lo fece da Ratisbona, la sua Ratisbona, dove su una sponda splendida del Danubio si erge su di un alto colle la sagoma pos-sente del Walhalla, il tempio edificato, sull‟immagine del Partenone di Atene, in onore e gloria dell‟Eroismo e del Genio germanici. Ma Ratisbona non è soltanto la città natale di Ratzinger: è anche il luogo dove si riunì l‟ultima Dieta, giusto quella che nel 1683 mosse l‟Europa dei Principi con-tro quell‟ultimo, ridicolo califfo e lo distrusse. Da Ratisbona Benedetto XVI parlò in quella che era stata la sua Università il 12 settembre del 2006. Il 12 settembre, non l'11, perché la Chiesa è sempre un giorno avanti…. Immenso!
Non solo: come ben noto, nella sua celebre Lectio Magistralis “Fede, Ragione e Università”, Benedetto XVI pronunciò poche parole, come si addice ai buoni intenditori, e richiamò essenzial-mente alla memoria la domanda che l‟Imperatore d‟Oriente Mi-chele il Paleologo (1350-1425) ) rivolse al suo interlocutore per-siano: «Mostrami ciò che Mao-metto ha portato di nuovo e vi troverai solo delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva a diffondere la fede per mezzo della spada» (Dialogo con un persiano, VII). Una citazione che va al di là dell'argomento stesso: Michele il Paleologo fu il sovrano illuminato che indusse il sultano Mehemt I a scrivergli un atto di sottomissione volontario: «Va a dire a mio pa-dre, l'imperatore dei Romani, che da questo giorno in poi io sono e sarò il suo suddito, come un figlio con il padre. Che mi comandi di eseguire la sua volontà e io ne esaudirò i desideri con il più grande piacere, come servo suo». Michele Imperatore: l'Illuminato, il Forte con il nome dell'Arcan-gelo, il comandante in capo del-l‟esercito degli Amori che “fuor fedeli a Dio” (parafrasiamo il Dante degli Ignavi) nella battaglia cosmica condotta contro le orde demoniache. Ebbene, cos‟ha detto, Francesco, in questi primi giorni di ponti-ficato? «Chi non prega Gesù, prega il Demonio». Dopo quella di Benedetto XVI, dal Vaticano è partita una nuova cartolina con tanti cari saluti al Gran Muftì: nell'immagine, un bel cornetto...
[Per chi non lo sapesse: il Cor-netto, cioè la brioche che tutte le mattine decine di milioni di europei mangiano a colazione, fu inventato dai pasticceri viennesi proprio per festeggiare la disfatta delle orde musulmane assedianti: la forma richiama dichiarata-mente la mezzaluna islamica. E' probabilmente dall'uso del cor-netto mattutino quell'uso che si dice di qualcuno, in senso di sfida: “quello me lo mangio a colazione”…]
Qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che quest'analisi sia gravata da un certo grado di arbitrarietà. Niente affatto: è l'unica analisi che valga ad interpretare alla perfezione ciò che è stato l'ultimo Atto del pon-tificato di Benedetto XVI: la dichiarazione di santità degli 800 eroi che a Otranto preferirono la morte alla conversione all'Islam. Il messaggio è massimamente immediato e conclude degnamen-te la Lectio di Ratisbona: “Con-vertirsi all'Islam? No, grazie”. Un messaggio forte e consono al disorientamento dell'Europa di oggi, burocrate e relativista.
La II Rivoluzione di Benedetto XVI
Con Lettera Apostolica dell‟otto-bre 2012, papa Ratzinger, dai più indicato come un rigido orto-dosso, ha nominato Dottore della Chiesa Universale un eccelso spirito femminile: Hildegard von Bingen (1098-1179), già accla-mata santa a furor di popolo nella sua terra natia, l‟Assia Renana, e che nel 1324 (cioè tre anni dopo la morte del nostro grande padre Dante) era stata dichiarata Beata. Cosa scrive il neoplatonico Bene-detto XVI nella suddetta “Lettera Apostolica”? Semplicemente que-sto: “L‟uomo esiste nella forma maschile e femminile. Ildegarda riconosce che in questa struttura ontologica della condizione umana si radica una relazione di reciprocità e una sostanziale eguaglianza fra uomo e donna". Cos'ha detto per prima cosa Papa Francesco? "Preghiamo per il nostro vescovo emerito. Che Ma-ria ce lo conservi a lungo...". La Chiesa di Roma ha compiuto una rivoluzione copernicana e si prepara ad emanciparsi sempre più dal patriarcato veterote-stamentario. La Chiesa si prepara alla rivoluzione pensata da Dante.
La III Rivoluzione di Benedetto XVI
Che la Sapienza Vaticana sia ascrivibile ad una sola mente o, piuttosto, ad un conciliabolo di Grandi Sapienti di cui il papa è l'espressione rinnovata (di gran lunga più probabile la seconda ipotesi), l'esorcismo della Profe-zia di Malachia (si veda il n. 80 di LD) è un capolavoro tutto strut-turato sulla cesura determinata dalle straordinarie dimissioni operate da Bendetto XVI. Di questa frattura provvidenziale abbiamo scritto in tempi non sospetti dichiarando che sarebbe valsa inevitabilmente ad inau-gurare una nuova epoca del Pa-pato e della Chiesa stessa. Ci pare che le premesse – pur con segnali di grande continuità tra i due co-Papi, ci siano tutti. Le Rivoluzioni del nuovo Papa: l’Occidentalità assoluta e l’im-portanza di chiamarsi come il Santo Francesco. Innanzitutto la scelta dell‟uomo: Francesco è il primo Papa extra-europeo, ma massimamente occi-dentale (più a Occidente di co-sì...). Non solo: possiede radici profondamente italiane.
Poi il primo Atto ufficiale: la de-cisione di chiamarsi Francesco. Si tratta di un nome forte, che non si improvvisa nel giro di un'ora. Francesco è un nome che reca subito in sé, per chi sa intendere, la memoria del Santo che andò dal Califfo, in Terrasanta, e lo invitò alla conversione a Cristo. La parola cristiana non reca dub-bi: dialogo sì, ma senza alcuna concessione sul piano della Fra-tellanza e, dunque, nessuno spa-zio al Relativismo. Ecco il Logos di cui ha tanto parlato Ratzinger portato nuovamente al centro di ogni argomento. E ancora: Francesco, il “nuovo Sole” di Dante; colui che parla agli uccelli, quindi che parla “con la lingua degli uccelli”, come il Sigfrid nella foresta al terzo atto della tetralogia wagneriana; colui che parla al lupo (probabilmente il califfo); colui che si richiama al solo Vangelo. Bergoglio non cadrà mai: anche se qualcuno attentasse alla sua vita, le sue scelte immediate e le sue stesse prerogative costitui-scono una ricchezza tale ed acqui-sita da farne in partenza una figura di dimensioni epocali: abbiamo la fortuna, noi che osserviamo questi fatti, di vivere un momento che sarà ricordato come un nuovo fondamento della Storia.
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Bollettino n° 81 - on-line
del CENTRO LUNIGIANESE DI STUDI DANTESCHI
via P. Signorini 2 Mulazzo (Ms)
* via Santa Croce 30
c/o Monastero di S. Croce del Corvo
19031 – AMEGLIA (SP)
Presidente: Mirco Manuguerra
( 328-387.56.52 ; lunigianadantesca@libero.it
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