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Le piante medicinali della macchia mediterranea

                                IL GINEPRO

Inoltrandoci nella vegetazione della macchia mediterranea si possono incontrare diverse varietà di ginepro e tra queste, di particolare interesse terapeutico, il ginepro comune, o sccientificamente Juniperus communis, arbusto sempreverde con ramificazioni fitte, foglie aghiformi, rigide, aguzze e brevi, e bacche, o coccole, aromatiche, resinose, dal colore scuro con sfumature bruno-verde-blu, viola, quasi nero, e dal sapore agro-dolce, insieme amaro, dolce ed acidulo, preziose spezie per la cottura delle carni e la preparazione di alcuni liquori come il gin.
Il ginepro comune appartiene alla famiglia delle Cupressaceae e ben si adatta anche alle brughiere ed ai boschi d'alta montagna.
Proviene dal Cretacico.
Il suo nome pare origini dalle parole latine "jumenta", giumenta, e "parere", generare, ovvero facilitatore del parto della giumenta, per l'uso curativo che in antichità se ne faceva dei fiori e delle bacche, o dal celtico "gen", cespuglio, e "prus", aspro, per le foglie puntute.
Sono note dai tempi più remoti le sue virtù terapeutiche, balsamiche, carminative, digestive, diuretiche ed antisettiche, essenzialmente finalizzate alla depurazione e detossinazione dell'organismo.
In Egitto rimaneva uno dei componenti del prodotto per l'imbalsamazione dei faraoni.
Ippocrate pare lo indicasse per curare i blocchi mestruali e facilitare il parto.
Galeno lo consigliava per detossicare l'apparato digerente e Dioscoride per curare i disturbi delle vie respiratorie ed il meteorismo.
Dalla macerazione dei giovani getti in alcol e glicerina si ottiene un rimedio valido nel sostegno dell'attività metabolica del fegato ed escretrice del rene.
Il suo olio essenziale, opportunamente adoperato, è un efficace antidolorifico ed antinfiammatorio dei tessuti articolari e muscolari e presenta proprietà batteriostatiche.