Copyright @ opere di Domenico Ruggiero
- CITARE sempre la fonte.
........................................................
OTTAVIA PICCOLO (omaggio)
.......................................
La GRANDE Ottavia P. (omaggio di D.R.)
Non ho molte parole. Ottavia è una parente "stretta" della famiglia di D.R.. Voglio solo rinverdire la sua splendida carriera con una biografia d'eccezione. Tutto qui.
Grazie, Ottavia,
per la tua amicizia!
Ottavia Piccolo
MIA MADRE e OTTAVIA (a Trani).
Esordio, a dieci anni, nel 1960-61, in teatro, nel ruolo
della bambina cieca, sorda e muta di "Anna dei miracoli"
con Anna Proclemer, regia di Luigi Squarzina.
Subito dopo, il cinema: è Caterina, una delle figlie
del principe di Salina (B. Lancaster) ne "il Gattopardo"
di Luchino Visconti.
TEATRO
Ottavia Piccolo nel 1963 è protagonista di "Le visioni di Simone
Marchand" di B. Brecht, regia di B. Menegatti. Nel 1964/65
incontra Giorgio Strehler, che la dirige ne "Le baruffe chiozzotte"
di C. Goldoni; nel biennio successivo è diretta da L. Visconti
ne "Il giardino dei ciliegi" di A. Cechov e da Ettore Giannini
ne "Il mercante di Venezia " di W. Shakespeare.
Seguono (1966-67) "La Calandra" di B. Bibbiena, regia di
Giorgio De Lullo, "Egmont" di W. Goethe, regia di L. Visconti, e
(1968-69) "Ivanov" di Cechov, regia di Luca Ronconi
(anche la versione televisiva del 1972).
Ritorna a Strehler e al Piccolo di Milano (1972-73) nel doppio
ruolo de il fool e Cordelia ne "Re Lear "
di W. Shakespeare. Di nuovo con Squarzina, è (1976-77)
in "Misura per misura" di Shakespeare per il Teatro di Roma.
Nasce il sodalizio artistico e d'impresa con Gabriele Lavia,
che la dirige ne "Il vero amico " di Goldoni, "Amleto"
di Shakespeare, "Anfitrione" di Kleist e "Il Gabbiano".
Nel 1981, alla Piccola Scala di Milano, Peter Ustinov
(anche autore) la dirige in " Prova per il matrimonio di Gogol"
nell’ambito del Festival Musorskij. Poi è protagonista
de " L'avventuriero e la cantante" di Hugo von Hofmannsthal,
regia di Giancarlo Cobelli, di "Elettra" di Hugo von Hofmannsthal,
regia di Sandro Sequi; è in "Mirra" di Vittorio Alfieri, regia
di L. Ronconi, ne "il Berretto a Sonagli" di Luigi Pirandello,
regia Massimo Castri, ne "La sorpresa dell'amore" di Marivaux,
regia di Sequi.
Ottavia Piccolo propone, in varie stagioni, "Dialoghi con nessuno",
una sua scelta di testi di Dorothy Parker, Natalia Ginzburg
e B. Brecht, regia di Silvano Piccardi; con la regia di Jeròme
Savary interpreta "La dodicesima notte" di Shakespeare.
Nel 1993 è protagonista di "Pazza2 di Tom Topor, regia Giancarlo
Sepe. Sempre nel 93-94, e anche la stagione successiva,
entra nella Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia , dove è protagonista di "intrigo e amore" di Fredrich
Schiller e di "Medea" di Franz Grillparzer, entrambi diretti
da Nanni Garella.
La stagione 1997-98 l'ha vista ancora una volta al Piccolo
Teatro di Milano, dove, per la regia di L. Puggelli, ha
interpretato Frosina ne "L'avaro" di Moliere con Paolo
Villaggio, riscuotendo un eccezionale successo di pubblico.
Nelle stagioni 1998/2000 Rosanero di Roberto Cavosi
per la regia di P. Maccarinelli.
Detto dell'esordio con Visconti, le successive tappe
cinematografiche di Ottavia Piccolo sono " Serafino"
di Pietro Germi, "Metello" e "Bubu" di Montparnasse"
entrambi diretti da Mauro Bolognini (per "Metello"
la Piccolo vince il premio per l'interpretazione femminile
al Festival di Cannes del 1970). Poi ancora, "L'evaso"
di Pierre Granire-Deferre con Alain Delon e Simone
Signoret, "L'anguilla da trecento milioni" di Salvatore Saperi,
"Zorro" di Duccio Tessari ancora con A. Delon, "mado"
di Claude Sautet con Michel Piccoli. Nel 1987 è nel cast
de "La famiglia" di Ettore Scola ( Nastro d'argento).
Interpreta poi "Da grande" di Franco Amurri con Renato Pozzetto,
"Sposi" di Pupi Avati, "Nel giardino delle rose" di Luciano Martino,
"Condominio" di Felice Farina, "Barocco" di Claudio Sestieri,
"Angeli del sud" di Massimo Scaglione e “Bidoni” di Felice Farina.
TELEVISIONE
Per la televisione, oltre alle numerose commedie,
Ottavia Piccolo ha interpretato diversi sceneggiati e tv-movie.
Il primo, "Il mulino del po" di Baccelli, regia di Sandro Bolchi,
poi "Vita di Leonardo" di Renato Castellani, "La certosa
di Parma" di Mauro Bolognini, "La biondina" di
Andrea e Antonio Frazzi, "Girotondo" di Enzo Muzii, "Mino-
il piccolo alpino" di Gianfranco Albano, "La coscienza di Zeno"
di Sandro Bolchi, "Chiara e gli altri" di Francesco Lazotti,
"Il prezzo della vita" di Stefano Reali, "Donna" di Gianfranco
Giugni e, per il ciclo "Palcoscenico" di Raidue, il drammatico
"Rosanero" di Roberto Cavosi, regia di Antonio Calenda.
;
stagione 2011-2012
L'arte del dubbio versione teatrale di Stefano Massini dal libro “L’arte del dubbio”
Gli amici che sono interessati al nostro lavoro ci chiedono spesso: ma "L'Arte del dubbio", che e' certamente un bellissimo libro ma nasce come un manuale, addirittura come un manuale per addetti ai lavori, può essere uno spettacolo teatrale? Non era meglio prendere come base di partenza uno dei romanzi dell' avvocato Guerrieri, che hanno una solida struttura narrativa e oltretutto sono forse più noti?
E' proprio questo il punto: all'inizio, oltre al tema affascinante del processo, ci ha intrigato la struttura aperta del libro, la possibilità di fare spettacolo non con la forma canonica della commedia, personaggi, intreccio, inizio e finale; ma con un racconto articolato in quadri, alle volte rivolgendosi direttamente al pubblico in sala, alle volte affidandosi, per i momenti più spettacolari, allo strumento dell'interrogatorio e alla forma del processo, che e' la forma più antica di teatro che ci sia.
Il processo quindi come ricostruzione collettiva e sociale della realtà della vita, non mezzo di punizione ma catarsi dei dubbi e delle deformazioni della società. Non nascondo che ci ha guidati in questa scelta anche una briciola di maliziosa volontà, quella di restituire almeno in teatro dignità e valore a una forma di aggregazione sociale senza la quale le società non esisterebbero. La ricostruzione della realtà della vita che avviene attraverso il processo e' infatti un momento importante della formazione della nostra opinione collettiva, tanto più che avviene attraverso l'uso libero e spregiudicato della parola.
E qui risiede l'altro motivo di interesse del nostro spettacolo: la parola e' una cosa certa e univoca, solo perché può essere fissata su carta, oppure l'uso che se ne fa la rende incerta e corruttibile, manipolabile insomma come dice il titolo di un altro libro di Carofiglio?
Da questo uso spregiudicato della parola nasce l'altro elemento spettacolare della nostra particolare "Arte del dubbio": una moderna commedia dell'arte dove i giochi di parole delle maschere antiche sono sostituiti dai giochi di parole che si fanno quotidianamente nelle nostre società contemporanee.
Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani sono, in senso proprio e in senso metaforico, gli attori di questo gioco perverso, spericolato, senza rete: dove la struttura narrativa della commedia e' sostituita da una forma teatrale aperta, fatta di colloquio diretto col pubblico, di personaggi che entrano ed escono dai ruoli, di interventi visivi non necessariamente legati alla scenografia ottocentesca. Vuoi vedere che in questo modo ci si diverte di più ?
Tempo sprecato per la cultura (wasted time for culture)
Button "Mi piace" Facebook
Guida al sito (Guide to the site)
Ogni giorno, quasi, il sito Vi propone qualcosa.
Quindi continuate a visitarlo.... se potete... regolarmente.
VOTATELO!!!!
IN CONTINUA EVOLUZIONE.
Le pagine (pages)
Secondo il titolo della pagina... l'argomento inserito è generalmente ... unico.
Ma le pagine non sono statiche. Variano con aggiunte.
N.B.
Il materiale inserito è scaricabile, ma ricordatevi di CITARE la fonte.
....................................................
DIRITTI D’AUTORE – COPIARE È REATO!
Questo blog è dedicato alle mie poesie e alla cultura , sono da considerarsi opere pubblicate ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l’autorizzazione dell’Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. Si ricorda comunque che qualsiasi opera dell’ingegno è tutelata da Licenza CC, che esclude la riproduzione senza corretta attribuzione.
Molte immagini e notizie sono state prelevate dal Web. Se è stata violata qualche regola siete pregati di avvisare e saranno eliminati immediatamente. Grazie!
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07.03.2001.
AIUTI E CONSIGLI (help and advice)
Per ogni vostro suggerimento e/o aiuto vi ringrazierò perché è prezioso... per la cultura.
Datemene... e avvicinatevi al sito con tanta tranquillità.